I Giardini di Boboli sono uno dei più belli esempi di giardino all’italiana al mondo e sono un vero e proprio museo a cielo aperto. Proprio per questo sono una tappa quasi obbligata per chi visita Firenze, soprattutto in primavera, perché permettono di trascorrere qualche ora immersi nel verde, visitando, allo stesso tempo, una vasta collezione di statue che vi sono conservate e osservano l’impostazione architettonico paesaggistica dell’ambiente. I Giardini di Boboli furono costruiti tra il XV e il XIX secolo e occupano un’area di circa 45.000 metri quadrati, si sviluppano dietro a Palazzo Pitti e vi si può accedere da quattro ingressi: dal cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti, dal Forte di Belvedere, da via Romana (l’ingresso di Annalena) e dal piazzale di Porta Romana.
L’origine del nome non è chiara, probabilmente deriva dai possedimenti della famiglia Borgolo, che si trovavano nel territorio della chiesa di Santa Felicita in Oltrarno, che Luca Pitti acquistò come orti nel 1418, quarant’anni prima di iniziare la costruzione del palazzo che dalla sua famiglia prese in nome. Nel 1549 i Medici acquisirono la proprietà e fu allora che cominciarono i lavori di ampliamento e abbellimento del Palazzo e dei relativi giardini. Il primo progetto dei giardini è di Niccolò Tribolo a cui si deve sicuramente l’anfiteatro ricavato dallo sbancamento della collina, con il primo asse prospettico nord-ovest/sud-est. E’ tra il 1609 e il 1621, durante il governo di Cosimo II de’ Medici, che il giardino subisce il primo ampliamento, che triplica la sua espansione, grazie a Giulio Parigi e a suo figlio Alfonso, che ideano il secondo asse verso Porta Romana.
I Giardini di Boboli, quindi si sviluppano lungo due assi principali, dai quali partono molti viali e vialetti, che conducono a diversi punti caratteristici e particolari, con giochi prospettici e statue. L’asse principale mantiene il Palazzo come perno centrale e si snoda sul colle con un enorme anfiteatro a forma di campana. Al centro dell’anfiteatro è presente un prezioso obelisco egiziano, posizionato accanto a una vasca che proviene dalle terme di Caracalla. Più in alto rispetto all’anfiteatro è posizionata la bellissima fontana di Nettuno, decorata con statue del 500 e al culmine dell’altezza del giardino, su un bastione che Michelangelo aveva costruito come difesa, è situato il Giardino del Cavaliere, raggiungibile solo attraverso una una scala con rampe curve che si incrociano. Qui è possibile ammirare una bella fontana con un putto e la Palazzina, voluta da Leopoldo Medici per le proprie conversazioni, e che attualmente ospita il museo delle porcellane.
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